MOZIONE n. 82 del 19/05/2021
Fondi FEASR anni 2021 e 2022

Il Consiglio Regionale,

Premesso che:
- è ampiamente riconosciuto dalla Costituzione Italiana e dai Trattati europei il principio di coesione territoriale utile a rimuovere gli squilibri economici e sociali esistenti, nonché a garantire uno sviluppo omogeneo e armonioso su tutto il Paese;
RILEVATO che - in riferimento alla proposta di ripartizione dei fondi assegnati all’Italia nel settore dello sviluppo rurale (Fondo FEASR) per gli anni 2021 e 2022 - periodo transitorio determinato dallo slittamento della programmazione 2021-2027 che partirà dal 2023, a causa della pandemia in corso - il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali ha trasmesso alla Segreteria della Conferenza Stato-Regioni la nota del 23 marzo 2021, n. 0137532, al fine di acquisire l’intesa ai sensi dell’articolo 3 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281;
- la suddetta nota ministeriale propone il cambiamento dei criteri di ripartizione del Fondo FEASR per gli anni 2021-2022, passando quindi dai criteri cosiddetti “storici”, ai criteri c.d. “oggettivi”, in quanto criteri in grado di allocare le risorse in maniera erroneamente ritenuta equa, paragonati all’applicazione delle risorse assegnate per il de minimis;
- la proposta, se applicata secondo la citata nota ministeriale, causerebbe per i PSR della Regione Calabria e le Regioni Sicilia, Puglia, Campania, Basilicata, e Umbria una perdita complessiva di risorse finanziarie, per il biennio 2021-2022, di euro 407.407.433;
TENUTO CONTO che - nel corso della Commissione Politiche Agricole, tenutasi in data 30 marzo 2021, le Regioni sopra citate hanno espresso il loro totale dissenso rispetto alla proposta ministeriale, definendola del tutto incomprensibile nel merito;
detti Enti territoriali, fra le motivazioni rappresentate con apposita nota, rammentano che: a) in riferimento al de minimis utilizzato in agricoltura, di norma, per soddisfare esigenze emergenziali, dovute spesso a calamità naturali e/o a epizoozie e quindi volte al risarcimento di un danno. In sede di riparto del plafond nazionale de minimis si sono utilizzati criteri di riparto che, tenendo conto del peso della Produzione lorda vendibile (PLV), hanno privilegiato le Regioni che utilizzano frequentemente tale strumento sia perché possono contare su risorse proprie sia perché in tali regioni si concentrano le principali produzioni agricole nazionali;
b) il dato incontrovertibile è che oggi le risorse nazionali per l’agricoltura si concentrano maggiormente nelle aree forti del Paese mentre dovremmo invece essere fatto il contrario. L’attuale proposta ministeriale toglie dalla disponibilità delle regioni più svantaggiate, risorse che pure sono, ontologicamente, destinate ad esse, indirizzandole verso i territori più sviluppati con effetti notevolissimi sull’aumento dei divari tra i territori agricoli e rurali. Pertanto, riteniamo che l’ipotesi proposta di riparto delle risorse FEASR per il biennio di transizione 2021- 2022 appare ingiustificata, nonché ulteriormente penalizzante nei confronti del comparto agricolo delle regioni che rappresentiamo, con impatti preoccupanti sulla tenuta economico-sociale dei territori rurali delle nostre regioni;
c) la proposta non tiene conto che il Reg.UE 2020/2220 ha prorogato per il periodo 2021 e 2022 non solo i programmi di sviluppo rurale, ma anche l’attuale regime dei pagamenti del primo pilastro della PAC (pagamenti diretti, convergenza interna, riserva nazionale, pagamenti accoppiati, ecc). Il citato Regolamento prevede (all’articolo 9) una serie di decisioni che il sistema delle Regioni non ha ancora discusso se confermare o eventualmente modificare rispetto agli accordi assunti per il periodo 2014-2020 per i pagamenti sul 1° pilastro della PAC. Anzi, si fa notare che la prima decisione che l’Italia avrebbe dovuto assumere e comunicare alla Commissione europea entro il 19 febbraio 2021 era quella di proseguire la convergenza interna dei titoli PAC verso un valore medio nazionale. CONSIDERATO che - gli indicatori dei “criteri oggettivi”, prendendo ad esempio come riferimento la “produzione lorda vendibile”, non sembrano tenere conto della strategia europea Green Deal e connessa Farm to Fork, che mira a rendere più sostenibile l'intera filiera agroalimentare;
- in data 3 marzo, Janusz Wojciechowski, a nome della Commissione europea, in risposta ad una interrogazione parlamentare, ha evidenziato che “[…] Il "regolamento transitorio" stabilisce la ripartizione per Stato membro delle risorse finanziarie del FEASR per gli anni 2021 e 2022. Le disposizioni del regolamento (UE) n. 1305/2013 relative alla ripartizione della dotazione nazionale del FEASR tra i programmi regionali non sono modificate dal regolamento (UE) 2020/2220 e si applicano anche durante il periodo di transizione (anni di programmazione 2021 e 2022). […]”;
- il Ministero Economia e Finanze (Mef), con nota del 21 aprile 2021 inviata al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, ribadisce che l'ammontare delle risorse assegnate al cofinanziamento nazionale per il PSR per gli anni 2021/2022 deve essere quantificato secondo i criteri già definiti per la programmazione 2014/2020, come stabilito dalla delibera Cipe n.10/2015, sancendo, quindi, la proroga dei criteri vigenti, nel principio di invarianza finanziaria;
- il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, entro il prossimo 21 maggio c.a. dovrà determinarsi sulla questione in oggetto, rilevato che in sede di Conferenza Stato-Regioni, tenutasi in data 21 aprile c.a., non è stata raggiunta l’intesa fra le regioni italiane;
Tutto ciò premesso
Impegna la Giunta regionale
e, per essa, l’Assessore regionale alle Politiche agricole e sviluppo agroalimentare a intraprendere le opportune e immediate interlocuzioni, nelle sedi istituzionali competenti, al fine di mantenere invariati i criteri di riparto del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Fondo FEASR) per gli anni 2021 e 2022.

Allegato:

19/05/2021
D. BEVACQUA